letteratura italiana

I Pastori (32 immagini)

Pastori e mandriani facevano parte delle fasce sociali ricche nella società antica, dalla Mesopotamia alla Grecia a Roma. Poi si aggiunsero gli artigiani e gli agricoltori. Perciò non deve stupire la statua del Moschophos (570-60 a.C.), che porta un vitellino sul collo, e poi del buon pastore(290-30 d.C.), che porta un agnello e che diventa simbolo di Cristo , il buon pastore per eccellenza.

I pastori ricompaiono con altra veste nel presepe di Francesco d'Assisi (1181-1226) e nei quadri che dipingono la natività di Gesù e l'annessa visita di pastori e di re magi (foto 11-18). Le opere che rappresentano la natività sono moltissime. quelle presentate sono alcune delle più significative.

Nel 1590 gli intellettuali scoprono che l'Arcadia, una regione della Grecia, era abitata da pastori, la fanno diventare la loro terra ideale e prendono il nome dei pastori. Si erano innamorati della pastorizia e dei pastori, perché la cultura antica celebrava l'una e gli altri. Non sapevano che nel mondo antico le attività economiche possibili erano pochissime. Così il mondo della pittura si riempie di pastori, di pecore (non di mandriani né di mucche), che parlano un latino impeccabile e che celebrano la vita semplice e povera a contatto con la Natura e la puzza delle pecore (foto 19-24).

Dimenticata l'Arcadia, ricompaiono pastori più genuini e meno letterati (foto 25, 26-32).

Il prossimo tópos è il Bacio in pittura: http://www.letteratura-italiana.com/bacio-pittura.htm     

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