Provocazione artistica: pittura (63 immagini)
La provocazione artistica si
presenta innanzi tutto in pittura. Il motivo è semplice: i quadri si
eseguono più rapidamente di altri generi e sono visti da un pubblico
maggiore. La provocazione artistica inizia in chiesa con
l'inconsueto Cristo morto di Mantenga e continua con La morte
della Vergine di Caravaggio (1604), che è addirittura respinta dal
committente. Ma procede a grande velocità soltanto quando la pittura esce di
chiesa e appaiono Veneri sensuali più realistiche (e belle) della
realtà, che ostentano il loro corpo nudo e inviante (foto 02-04). Sono
state dipinte per provocare desiderio sessuale. Il nudo laico passa
paradossalmente in un quadro ecclesiastico di tutt'altra natura:
Giovanni che battezza Gesù (foto 05-07). Sulla destra una donna nuda
sta prendendo il sole o mostra le sue grazie a chi ne vuol
approfittare. Intanto guarda il cielo e il rito di Giovanni. Contro ogni
fraintendimento Tintoretto dipinge il realistico stupro di Lucrezia
(foto 09). Il nobile committente come il pubblico maschile si sarebbe
piacevolmente identificato nello stupratore.
E poi ci sono infiniti altri nudi
femminili, sempre provocanti, anche puttaneschi: Velasquez, Goya, Ingres,
Manet, Courbet, von Stuck, Schiele, Modigliani, Balthus... L'Olympia di
Manet è una baldracca che non nasconde la sua vita dissoluta (foto 18). Courbet dipinge la prima vagina (foto
20). Modigliani dipinge donne già distese e pronte all'uso (foto 43-50). Balthus allarga gli interessi alle
lolite (foto 47-55).
Anche la Venere di Cranach il Vecchio che spaventa i londinesi è
erotica (foto 59).
La fotografia è andata oltre e ha puntato
l'obiettivo dentro la vagina (foto 60-63). L'essere umano vuol sempre
ritornare alle origini.
Il prossimo tópos: Provocazione artistica nella scultura:
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